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Sia il tortano che il casatiello siano due preparazioni tipicamente napoletane è risaputo. Simbolo dell’abbondanza e della ricchezza, preparate dopo il periodo di rinunce e privazioni della quaresima. Ma forse non tutti sanno in cosa consista la differenza tra le due ricette. Gli ingredienti sono pressochè gli stessi. La farina, il lievito madre, il pepe, lo strutto, i cicoli, a volta anche il formaggio pecorino per l’impasto di base. Ma la differenza c’è, eccome. 

Il tortano,  alla base della sua preparazione c’è un impasto molto semplice, fatto con ingredienti “poveri” ossia la farina, la sugna, il pepe ed i cicoli che altro non sono che grasso di maiale separato dalla cotenna, tagliato a dadini e cotto a lungo su fuoco basso. In alcune versioni poi è presente anche il formaggio pecorino. La ricetta tradizionale del tortano prevede solo questi ingredienti, salvo poi, volendolo arricchire, anche le uova sode, che vanno aggiunte direttamente all’impasto ridotte a pezzi. Il tortano rimanda nella sua forma alla corona di spine e simboleggia la Passione. Proprio alle uova sode si deve una delle differenze che più salta all’occhio tra le due torte rustiche. Il casatiello deve probabilmente il suo appellativo al cacio, ossia al formaggio pecorino che costituisce uno dei suoi ingredienti imprescindibilii. Viene tradizionalmente associato alla Pasqua tanto che è immancabile anche nelle ceste da picnic in occasione delle scampagnate della Pasquetta. Dalla forma rotonda, anche nella preparazione del casatiello, come in quella del tortano, c’è un impasto di base semplice, ma in questo caso è usanza arricchirlo con ingredienti vari come ad esempio formaggi e salumi tipici della zona, primo fra tutti il salame napoletano ed i cicoli. Ma non è tutto, tornando alle uova sode queste sono poste in bella mostra proprio in superficie e sono tenute ferme da lembi di pasta che le “imprigionano” creando una croce.

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